piazza della minerva

Piazza della Minerva con Santa Maria sopra Minerva

La Piazza della Minerva prese il suo nome dal Tempio di Minerva, nell’antico complesso della Saepta Iulia, che risale a Domiziano.
Secondo i frammenti della pianta marmorea della città del periodo severo, il tempio era circolare, circondato da una fila di colonne, su una base quadrata con gradini. La sua posizione sarebbe quella della Chiesa di Santa Marta, in Piazza del Collegio Romano.

La chiesa di Santa Maria sopra Minerva esisteva secondo la tradizione nel VIII secolo, concessa da Papa Zaccaria (741-752) alle suore basiliane di Costantinopoli. Nel 1280, la chiesa ceduta ai domenicani fu ampliata. Nel XV secolo, una nuova costruzione le diede il suo aspetto generale, notevolmente modificato in seguito, anche nel XIX secolo.
Sulla facciata, delle pietre incise indicano i livelli raggiunti dal Tevere durante le alluvioni (nei secoli XV, XVI e XIX).

Al centro della piazza, il piccolo obelisco della Minerva, in granito rosso, alto 5,47 metri, risale al faraone Aprie (589-570 a.C.), i cui geroglifici indicano il nome, e cita anche gli dei Atum e Neith (Neit corrispondente alla Minerva greco-romana). Fu installato dai romani nel tempio di Iside (Iseo Campense) e trovato dai domenicani nel 1665 nel giardino del monastero della chiesa.

elefante di bernini

L’elefante di Bernini con l’obelisco

Fu Bernini a progettare l’elefante che indossa l’obelisco, scolpito da Ercole Ferrata, ed eretto l’11 luglio 1667. Fu soprannominato “porcino”, prima di essere chiamato “pulcino”. L’epigrafe dettata da Alessandro VII è molto chiara sul significato dell’opera: “Ci vuole una mente robusta per sostenere una solida intelligenza”.

A sinistra della piazza, guardando la chiesa, si trova il Palazzo della Minerva, l’ex convento domenicano, costruito nella seconda metà del XVI secolo per Vincenzo Giustiniani. Ha formato con la chiesa il bastione dei domenicani. A causa del loro ardore contro gli eretici, i monaci furono soprannominati “Domini canes“.
Ingrandito intorno al 1641, il complesso divenne la sede della Congregazione per la dottrina della fede (Sant’Uffizio). Galileo fu processato qui nel 1633, condannato a abiurare la dottrina eliocentrica.
Nel XIX secolo, dopo la ristrutturazione del palazzo, Pio IX ospitò lì il Collegio Pontificio Americano.
Divenne proprietà statale dopo il 1870 per renderlo Ministero della Pubblica Istruzione, Ricerca e Posta. Oggi ospita degli uffici di deputati.

Di fronte alla chiesa, il Palazzo Severoli risale agli inizi del XVI secolo, costruito per Mario Petruschi, conservatore del Campidoglio. Ha cambiato di proprietari, poi papa Clemente XI lo acquistò nel 1706 per farne la sede dell’Accademia dei nobili ecclesiastici, una scuola per bambini di nobili destinata a carriere ecclesiastiche.
L’accademia è stata trasformata e oggi forma i diplomatici della Santa Sede.

Sulla destra, guardando la chiesa, il palazzo Fonseca del XVII secolo porta il nome dei suoi primi proprietari (che vennero dal Portogallo nel XV secolo). La famiglia Conti lo acquistò nel XIX secolo per farne l’Hotel de la Minerve, ancora in funzione. Ha Ospitato dei personaggi illustri, come Stendhal o Cavour.

Galleria

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Obelisco egizio del VI secolo a.C., portato da un elefante di Bernini.

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Indirizzo : Piazza della Minerva, 00186 Roma
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Informazioni

Piazza della Minerva

Fonti e collegamenti