Situata sulla Via Ostiense, a quasi 2 km dalle mura Aureliane, San Paolo fuori le mura è una delle quattro basiliche papale. Fu il più grande edificio cristiano del mondo, dal V secolo fino alla costruzione di San Pietro a Roma nel XVI secolo.
Distrutta nel 1823 da un incendio, questa grande basilica papale risale al IV-V secolo d.C. Fu fedelmente ricostruita dal piano originale.
Il suo magnifico chiostro del XIII secolo è stato risparmiato dalle fiamme.
L’interno sostenuto dalle sue 80 colonne è grandioso e luminoso. Un grande fregio lo circonda, con 265 medaglioni che rappresentano tutti i papi da San Pietro. C’era una galleria di ritratti che fu distrutta durante l’incendio del 1823.
Storia della basilica
Si trova sul luogo in cui, secondo la tradizione, fu sepolto l’apostolo Paolo, lungo la via Ostiense, dove i primi cristiani eressero una cappella. Fu in seguito trasformata in una basilica da Costantino e sarebbe stata consacrata nel 324 da papa Silvestro I.
Durante il declino dell’Impero romano, iniziò la costruzione di una basilica a cinque navate
Dal 385 al 395, l’edificio fu ampliato, prima sotto l’imperatore Teodosio (379-395) che proibì gli antichi templi pagani.
È diventata una delle tappe più importanti del pellegrinaggio a Roma.
Ispirata dall’antica basilica sul Foro di Traiano, questa grande basilica aveva tre navate separate da antiche colonne e l’interno era illuminato da quaranta finestre. Nel IX secolo, attorno a essa si formò un villaggio. Dopo le incursioni saracene, Giovanni VIII lo fortificò, le fonti lo designarono sotto il nome di Giovannopoli.
Nel corso dei secoli, la chiesa è stata arricchita con magnifiche opere d’arte. Nel 1070 furono offerte bellissime porte in bronzo, realizzate da artigiani bizantini a Costantinopoli.
Nel XIII secolo vi lavorò la famiglia dei marmisti Vassalletto. Arnolfo di Cambio produsse il tabernacolo e Pietro Cavallini dipinse gli affreschi che decoravano la navata, così come i mosaici sulla facciata, che purtroppo sono scomparsi.
Altre opere si sono svolte nel XV secolo con Antoniozzo Romano e Benozzo Gozzoli e nel XVII secolo con Carlo Maderno e Onorio Longhi.
Dal 15 al 16 agosto 1823, la basilica fu quasi completamente distrutta da un incendio che risparmiò solo il transetto e una parte della facciata.
Un comitato istituito da Papa Leone XII affidò la completa ricostruzione del santuario a Pasquale Belli. Con altri architetti, demolirono le parti ancora in piedi e ricostruirono l’edificio dal 1825 al 1854 rispettando le dimensioni e il piano dell’antica basilica.
Descrizione e visite
Sulla facciata, i mosaici della parte superiore del XIX secolo sono di Luigi Poletti, che ha anche progettato il campanile e il portico sul lato nord. Per quest’ultima sono state riutilizzate dodici colonne della navata dell’antica chiesa. Il cortile rettangolare di fronte è di Virgilio Vespignani, della fine del XIX secolo. Al centro si erge la statua di San Paolo di Giuseppe Obici.
L’interno è diviso in cinque navate da ottanta colonne di granito. Le sei del ‘ingresso furono donate dal viceré d’Egitto a Gregorio XVI.
La navata centrale, la più grande, porta sulle pareti mosaici con ritratti dei papi nei medaglioni, che continuano anche nelle navate laterali.
È inoltre decorata con affreschi raffiguranti scene della vita di San Paolo e del Vangelo. L’Arco di Trionfo è decorato con mosaici risalenti al V secolo, che sono stati completamente restaurati. Rappresentano l’Apocalisse.
L’altare centrale, sotto il quale si trova la tomba dell’apostolo, è sormontato dal famoso ciborio gotico di Arnolfo di Cambio (1285), composto da quattro colonne di porfido rosso che sorreggono un tetto decorato con statue e mosaici colorati.
A destra dell’altare, il grande candelabro in marmo è opera di Nicola D’Angelo e Pietro Vassalletto (1170). L’abside è dominata da un imponente mosaico commissionato da Papa Innocenzo III (1198-1216) e completato sotto Onorio III, chi è rappresentato in piccolo ai piedi del Cristo benedicente tra i Santi Pietro, Andrea, Paolo e Luca. Nella parte inferiore sono gli apostoli, le croci e gli strumenti della Passione.
Oltre l’abside sono frammenti fortemente restaurati dei mosaici Cavallini che decoravano la facciata originale. Nella Cappella del Santissimo Sacramento, progettata da Carlo Maderno, si trova la tomba di Pietro Cavallini e due preziose opere che hanno sopravvissute al fuoco del 1823: un crocifisso del XIV secolo, attribuito a Cavallini, e una venerata statua in legno di San Paolo della fine del XIV secolo.
Il transetto dà accesso al chiostro di Vassalletto del XIII secolo, risparmiato dalle fiamme. Realizzato da maestri cosmati, è uno dei più belli di Roma, con i suoi ricchi e vari doppi colonnati, che sostengono archi su cui si estende una trabeazione decorata con intarsi e mosaici policromi. Il chiostro ospita numerosi frammenti architettonici dell’antica basilica e reperti archeologici del vicino cimitero Ostiense, tra cui il grande sarcofago di Pietro Leone (XII secolo), decorato con scene della sfida e della tortura di Marsia.
Nell’adiacente galleria d’arte ci sono ritratti di Papa da Lanfranco (1624).
Visita e galleria
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Vedute antiche nel arte
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Indirizzo : Piazzale San Paolo, 1, 00146 Roma RM, ItalieIf you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Informazioni ed orari
Basilica di San Paolo fuori le mura Piazzale di San Paolo, 1 – 00146 Roma |
Orari e visita
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Fonti e collegamenti |
Basiliche papale maggiore
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