La chiesa di San Giorgio in Velabro risale al IX secolo. Si trova al limite dell’antico Foro Boario. L’antico Arco degli Argentari si basa su di essa, ed è vicina all’Arco di Giano, dove passava la Cloaca Massima, non lontano dal sito dove la lupa avrebbe scoperto i gemelli Remo e Romolo.
È amministrata dal 1939 dall’Ordine della Santa Croce.
Storia e costruzione
In origine, un edificio religioso fu eretto nel VI secolo. Il piano irregolare suggerisce che fosse basato su edifici civili dell’antichità.
Nel VII secolo, papa Leone II (682-684) intraprese un restauro e dedicò la chiesa a San Sebastiano. Il culto di San Giorgio fu istituito a metà dell’VIII secolo, su iniziativa di Papa Zaccaria, quando portò la testa del santo dalla Cappadocia.
Caduta in rovina, Gregorio IV (827-849) la restaurò completamente e aggiunse il portico che era decorato con mosaici che ora sono scomparsi.
Nel 1295 papa Bonifacio VIII nominò titolare il cardinale Giacomo Stefaneschi, che affidò a Pietro Cavallini il compito di dipingere l’abside e di decorarla.
Il soffitto fu restaurato nel 1705 e la chiesa fu nuovamente rinnovata intorno al 1819.
Durante la notte del 27-28 luglio 1993, la chiesa fu vittima di un potente attacco di autobomba, attribuito a Cosa Nostra. Fu gravemente danneggiata, con il portico completamente distrutto. In seguito è stato accuratamente restaurata utilizzando il più possibile i materiali originali.
Visita e descrizione
Il portico è sostenuto da quattro colonne ioniche e negli angoli da quattro colonne del VII secolo. L’architrave reca un’iscrizione del XIII secolo.
La parte superiore della facciata è forata da un rosone circolare e terminata con un frontone triangolare.
Sulla sinistra si trova il campanile (costruito nel 1100), le cui bifore sono di quattro ordini diversi. Attaccato alla chiesa, l’Arco degli Argentari fu completato nel 204. Era uno dei ingressi al Foro Boario.
L’interno è asimmetrico, essendo più ampio all’ingresso che verso l’abside. La sua pianta basilicale è formata da tre navate separate da file di arcate sostenute da colonne di marmo scanalate. I capitelli eterogenei risalgono principalmente al I e II secolo d.C., altri sono più tardi.
Le pareti erano coperte di affreschi sulla vita di San Giorgio e San Sebastiano. Ne rimane solo una piccola parte, scoperta durante un restauro, che era nascosta da un muro collegato alla costruzione del campanile.
Di fronte all’abside semicircolare e rialzata, l’altare maggiore è una costruzione paleocristiana che risale al VII secolo, in marmo greco, con un ciborio della fine del XII secolo (successivamente modificato). L’affresco ben restaurato raffigura il Salvatore Gesù tra i Santi Giorgio, Maria, Pietro e Sebastiano. Sarebbe opera di Pietro Cavallini (XIII secolo), sebbene inizialmente fosse attribuito a Giotto.
Galleria
Resti degli antichi affreschi vicino all’entrata
Vedute antiche nel arte
Cartina ed indirizzo
Indirizzo : Via del Velabro, 19, 00186 Roma RM, ItalieIf you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Informazioni
Chiesa San Giorgio in Velabro Via del Velabro, 19 |
Orari e visita Aperta ogni giorno dalle 7.00 alle 19.00 |
Fonti e collegamenti
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