Il Portico di Ottavia fu costruito principalmente vicino al circo Flaminio da Augusto alla fine del I secolo a.C. (tra il 33 e il 23 a.C.), sostituendo il portico di Metello risalente al II secolo a.C.
Era formato da un doppio colonnato che circondava un santuario con i templi di Giunone Regina e di Giove Statore.
I resti ora visibili risalgono a una radicale ricostruzione del tempo di Settimio Severo (inizi del terzo secolo).
Storia
Il censore e console Marco Emilio Lepido inaugurò il tempio di Giunone Regina nel 179 a.C., su un podio rialzato. Quindi, nel 143 a.C., Quinto Cecilio Metello Macedonico, per celebrare una vittoria del 146 a.C. sulla Macedonia, fece costruire un tempio dedicato a Giove Statore da Ermodoro, l’architetto greco di Salamina. Di tipo periptero greco (circondato da colonne su ciascun lato), fu il primo edificio religioso a Roma costruito interamente in marmo.
Il portico di Metello fu completato da portici su quattro lati, che furono in particolare decorati dal famoso turma Alexandri, le 24 statue equestri dei compagni di Alessandro Magno che morirono nella battaglia di Granico, opere di Lisippo, che Metello riportò da Dion come bottino di guerra.
Dietro i templi, c’era un edificio absidale, la Curia Octaviae, che comprendeva una biblioteca.
Tra il 27 e il 23 a.C., il complesso monumentale fu radicalmente ricostruito, grazie al bottino della vittoria di Ottaviano sui Dalmati. Lo dedicò nel nome di sua sorella Ottavia.
Domiziano nell’80 d.C., poi Settimio Severo nel 203 d.C., e poi Caracalla (le cui incisioni di questo periodo sono presenti sulla facciata sopravvissuta) ricostruirono o ristrutturarono i monumenti a seguito di varie distruzioni, principalmente incendi.
Ma un terremoto lo danneggiò gravemente nel 442. Intorno al 770, a livello del propileo all’ingresso del santuario fu costruita la Chiesa di San Paolo in Summo circo, che in seguito divenne Sant’Angelo in Pescheria, che esiste ancora.
Mercato del pesce
Nel Medioevo il propileo del portico, nel quartiere di Sant’Angelo, ospitava un mercato del pesce. Vediamo ancora una targa con un’iscrizione del epoca:
“CAPITA PISCIUM HOC MARMOREO SCHEMATE LONGITUDINE MAJORUM USQUE AD PRIMAS PINNAS INCLUSIVE CONSERVATORIBUS DANTO”
(le teste di pesce più grandi di questa pietra, pinne incluse, devono essere date ai conservatori).
Il mercato del pesce fu spostato dal Portico di Ottavia a Piazza San Teodoro nel 1885, dopo l’unificazione dell’Italia.
Descrizione dei vestigi
I resti superstiti sono quelli dell’ingresso principale (propileo) sul lato del circo Flaminio. Un’entrata simile esisteva anche al centro del lato nord.
Questo ingresso aveva due stesse facce simmetriche, dentro e fuori, con quattro colonne incorniciate da due colonne con capitelli corinzi decorati con un’aquila. Rimangono il timpano, i due archi delle pareti laterali e l’architrave, su cui è incisa un’iscrizione che ricorda i restauri di Settimio Severo (dall’anno 203) e Caracalla. Due delle colonne originali furono sostituite nel Medioevo da un arco che consentiva l’accesso alla chiesa.
Il tetto è scomparso e l’attuale portico si affaccia su quello che un tempo era l’interno del santuario. Vi sono alcuni resti delle colonne del portico.
Tempio di Giunone Regina
Ci sono ancora alcuni resti della ricostruzione del tempio, risalenti ai Severi, e che sono visibili nelle case circostanti, tra cui le due colonne con capitelli compositi.
Galleria
Mercato del pesce al portico di Ottavia
Samuel Prout, La Pescheria a Portico d’Ottavia
Vedute antiche nel arte
Cartina ed indirizzo
Indirizzo : Via del Portico d'Ottavia, 29, 00186 Roma RM, ItalieIf you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Informazioni
Portico di Ottavia Via del Portico d’Ottavia, 29 |
Fonti e collegamenti
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