La città di Castro

La città di Castro (Joan Blaeu, 1663)

Castro era una città della Maremma del Lazio, vicino alla Toscana, capitale del Ducato di Castro, completamente rasa al suolo nel 1649 dal papa dopo le guerre di Castro.

La storia di Castro

Castro si trova su un altopiano di tufo tra due fiumi, popolato sin dalla preistoria, poi occupato da una città etrusca (forse Statonia, sulla strada tra Vulci, Sovana e Chiusi), di cui sono stati rinvenuti resti archeologici e necropoli. .
C’era una fortezza nel Medioevo, un castrum (che diede il nome alla città), e la città divenne un vescovato nell’VIII secolo.
Castro, sebbene fosse un comune autonomo, rimase comunque sotto la sovranità del Vaticano.

Nel 1527, a seguito di un colpo di stato, la città salì al potere dagli indipendenti guidati da Alessandro Farnese. Papa Clemente VII gli chiese di restituire la città e un altro Farnese dalla parte del Papa, Gian Galeazzo, saccheggiò la città.
Nel 1537 Alessandro Farnese, che divenne Papa Paolo III, istituì quindi il ducato indipendente di Castro, affidandolo a suo figlio Pier Luigi Farnese. La città viene quindi rinnovata in modo grandioso, sotto la direzione di Antonio da Sangallo il Giovane, vedendo ampi restauri, la costruzione di chiese e un palazzo Farnese.

Dal 1639, i Farnese, molto indebitati, e quindi guidati dal duca di Parma Odoardo Farnese, entrarono in conflitto con la potente famiglia Barberini del Papa Urbano VIII che voleva mettere le mani sul ducato. Fu dichiarata guerra tra i Farnese (alleati a Venezia, i ducati di Toscana e Modena, ecc.) e il papato.
Dopo diversi anni di vicissitudini, il figlio di Odoardo, Ranuccio, rifiutò le richieste di papa Innocenzo X, incluso il nuovo vescovo di Castro nominato, Cristoforo Giarda. Nel marzo del 1649, andando a Castro per assumere l’incarico, fu assassinato.
Il papa inviò quindi truppe a Castro, che non aveva i mezzi per resistere, si arrese. Innocenzo X ordinò la distruzione totale della città il 2 settembre 1649, fino alle fondamenta, autorizzò il saccheggio e proibì la ricostruzione sul sito.
Fu eretta una pietra con la scritta “Quì fu Castro”.

Le rovine e resti archeologici

Le rovine di Castro, che era una splendida città del Rinascimento, ora in un sito archeologico dedicato, sono ricoperte da una fitta vegetazione. Nonostante la distruzione e i numerosi saccheggi, ci sono alcune vestigia, come quelle delle fortificazioni, della piazza principale, delle chiese e degli edifici.

Ai piedi della città, percorsi come la Via Cava attraversano tombe etrusche, come la necropoli della Tomba della Biga.

Eremo della valle del Fiora

Pochi chilometri più a ovest, sempre nel comune di Ischia di Castro, furono costruiti eremi in antiche tombe etrusche sul fianco di una scogliera, lungo la valle della Fiora: Ripatonna Cicognina (mappa) con la presenza affreschi del XV secolo, eremo di Poggio Conte (mappa) con affreschi del XIII secolo.

Cartina ed indirizzo

Indirizzo : 01010 Ischia di Castro, Provincia di Viterbo, Lazio
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Informazioni

Antica Castro
01010 Ischia di Castro, Provincia di Viterbo

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